mercoledì 13 maggio 2009

Librangolo: Teatro

Eccezionalmente abbiamo parlato di un solo pezzo teatrale: la commedia storica anti-storica Romolo il Grande di Friedrich Dürrenmatt, un mio preferito assoluto. (Foto: Compagnia Rigillo)

Romolo è l'ultimo imperatore dell'Impero Romano, che trascorre le sue giornate ad allevare galline mentre l'esercito dei germani si avvicina sempre di più. Le brutte notizie di guerra non lo smuovono, preferisce ridere della situazione deplorevole della sua corte (vende i busti di marmo dei filosofi e paga i suoi dipendenti con le foglie d'oro della sua corona d'alloro). Ma fra tutto questo rimane simpatico nel suo sforzo di parlare in verità scomode e la sua saggezza che s'intravvede attraverso la corazza noncurante.

Un assaggio dalla commedia:
ROMOLO
Salve. Sono le idi di marzo?
ACHILLE
Sissignore: oggi sono le idi di marzo, agli ordini, Cesare!
ROMOLO
Una data storica. Secondo la legge è oggi il giorno in cui devo pagare i funzionari e dipendenti del mio impero. Vecchia credenza popolare! Si dice che serva perché il cesare non venga assassinato. Chiamate il ministro delle finanze.
ACHILLE
Il ministro delle finanze è fuggito, altezza.
ROMOLO
Fuggito?
PIRAMO
Con l'erario, cesare.
ROMOLO
Ma perché? Era vuoto.
ACHILLE
Il ministro delle finanze spera di poter celare così il completo fallimento delle finanze statali.
ROMOLO
E' un uomo saggio. Chi vuole evitare un gran scandalo, fa meglio se ne organizza uno più piccolo. Distinguiamolo col titolo "Redentore della Patria."

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