Un romanzo è di per sé un gioco: un gioco della fantasia, delle conoscenze, delle esperienze di cui risultato è il libro che teniamo in mano e divoriamo. Anche il lettore gioca: ricrea situazioni e personaggi nella sua mente, interpreta il testo.
Abbiamo parlato di Bastiano che con la sua fervida immaginazione salva Fantàsia (Michael Ende: La storia senza fine); del Il pendolo di Foucault di Umberto Eco dove il gioco storico acquisisce vita; del Il principe e il povero di Mark Twain, bella storia di scambio di identità nell'età tudoriana; e dei mondi immaginati ma verosimili di Asimov (La Fondazione) e J.K. Rowling (Harry Potter).
Brussellando del 16 luglio 2013
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