mercoledì 19 maggio 2010

Librangolo: James Lovelock

The vanishing face of GaiaAbbiamo parlato di The vanishing face of Gaia, cioè l'ultimo libro dello scienziato James Lovelock, ancora non tradotto in italiano. Lovelock punta il dito sulle differenze fra le previsioni blande e graduali dell'IPPC e le misurazioni dell'innalzamento del livello delle acque. Dice che oramai non c'è ritorno: il riscaldamento globale è inarrestabile, il meglio che possiamo fare e adattarci invece di cercare di combatterlo con mezzi assolutamente inadeguati.
Secondo Lovelock quindi si dovrebbe puntare sull'energia nucleare e quella solare, uniche alternative vere del carbonio e del petrolio. Si dovrebbe rendere i territori che rimarranno fertili autonomi e capaci di accogliere rifugiati dai territori desertificati. Si dovrebbe fare attenzione di mantenere sufficiente territorio libero e lasciato all'autoregolazione di Gaia, il pianeta vivente, perché la sua rigenerazione fosse possibile.
Lovelock non c'illude. Il processo include guerre, migrazione, morte, un tempo di rigenerazione di 200 mila anni - e un filino di speranza di conservare la civiltà umana e di imparare a convivere con il pianeta Gaia.

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